Dieci Buoni motivi per NON leggere
di Alice Basso
 
1) E’ l’ennesimo libro che parla di libri. Libri! Voglio dire, a chi piacciono? Esiste roba più noiosa al mondo?

2) …E ne parla pure in maniera stramba, da dietro le quinte. Cioè, chissenefrega di cosa succede quando un libro lo si scrive, pubblica, pubblicizza. A me di un libro importa solo che posso leggerlo – posto che me ne importi qualcosa.

3) E’ pieno di riferimenti letterari noiosi e saccenti che io, siccome mi fa schifo leggere, tanto non coglierò mai.

4) C’è una storia d’amore. Mio dio. Come se in giro non se ne trovassero già a sufficienza.

5) …Ed è pure una storia strana, con degli imprevisti, tutta storta… Ah, ma perché in questo libro dev’essere tutto così complicato?!?

6) Ah, e poi c’è un giallo. No, dico. Un giallo. Ce n’era proprio bisogno? Vogliamo davvero ritrovarci col fiato sospeso a chiederci chi sia il colpevole e dimenticarci di cucinare la cena? Domandarci se e come la protagonista avrà un ruolo nella soluzione e magari anche un po’ trepidare per l’incolumità di più di un personaggio? Che stress. No no, meglio rilassarsi con un bel manuale di filologia romanza, piuttosto.

7) Fa ridere. Spesso. E le persone perbene lo trovano terribilmente sconveniente.

8) Già che stiamo parlando di roba sconveniente, be’, questo libro in effetti ne è pieno. La protagonista ha sempre una battuta dissacrante su tutto. Tratta malissimo il suo capo (capite? Il suo capo! Va bene, è uno schifo d’uomo, ma, cielo, è pur sempre il capo!). Se un incarico non le piace, chiede sfacciatamente più soldi. E pare che a un certo punto metta in piedi una terribile vendetta che… Ah, lasciamo stare. E’ così diseducativo che dovrebbero proibirlo.

9) Le persone che l’hanno letto e che hanno scritto all’autrice sostengono di averlo divorato in una media di due giorni. Detto fra noi, l’autrice non riesce a crederci del tutto – le sembra un risultato fin troppo lusinghiero – ma se fosse vero non andrebbe affatto bene. Un libro deve durare mesi, no? E’ cosa nota: un libro fa il suo bravo dovere di libro solo quando ne leggi una pagina ogni sera e poi cadi addormentato come un sasso. Altrimenti a cosa servirebbe?

10) Infine e soprattutto, avrà un seguito. Forse più d’uno, perché la coppia di investigatori commissario-protagonista che si forma in questo libro è pronta per lanciarsi in future indagini. Dobbiamo fermare subito questo scempio, prima che prenda piede. Contribuisci anche tu a NON leggere la prima delle avventure della ghostwriter Vani Sarca e del commissario Berganza.
Dieci Buoni motivi per NON leggere “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome”‏
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