All'ombra dei fiori di Jacaranda

All’ombra dei fiori di Jacaranda (Salani, 2013) ha il dono di parlare di un’epoca, la seconda metà del Novecento fino press’a poco ai giorni nostri, con leggerezza e delicatezza, senza perdere in incisività e anche in polemica sociologica.

Arabella è una bimba orfana, affidata alle cure della zia Colomba, ricchissima e sempre assente. Dalla posizione privilegiata che le deriva dall’ampia disponibilità economica della zia la seguiamo crescere divisa tra il mondo siciliano, con i suoi tabù e preconcetti, e il mondo dorato, aperto e cosmopolita che conosce durante gli anni trascorsi in Svizzera in un collegio all’avanguardia, frequentato dal bel mondo e visitato da personaggi d’eccellenza. Qui si legherà in amicizia con alcune ragazze e questo legame non si spezzerà più, anche fuori dal collegio.

La dimensione di Arabella è complessa e sfumata. Zoppa in seguito all’incidente che l’ha privata dei genitori, ma ricchissima in previsione dell’eredità della zia, vive con apprensione il suo desiderio di amore, nel timore infusole dall’esterno che il pretendente non sia veramente innamorato di lei ma del buon partito che rappresenta.

La vita di Arabella sarà fuori gli schemi convenzionali, grazie all’esempio prorompente e vitale della zia Colomba, che se pure assente affettivamente, sarà sempre per Arabella un punto di riferimento.

All’interno di queste coordinate, Arabella vive il suo tempo e Rosalba Perrotta sa raccontarlo con estrema e icastica semplicità attraverso i libri, la musica, i generi di consumo, i preconcetti e le idee cardine che accompagnano ciascuna delle fasi storiche su cui è ricamata la vicenda della giovane siciliana, dagli anni Cinquanta con i suoi tic, alle idee rivoluzionarie e velleitarie del sessantotto, al consumismo e all’appariscenza degli anni Ottanta, fino ai tempi più moderni segnati dal computer e dalla globalizzazione. L’ottica è quella limitata di Arabella, segnata dalla visione aperta e non convenzionale che ha ricavato dai suoi viaggi, dalle sue diversificate amicizie, dai diversi ambienti che ha potuto frequentare. All’asfittica Sicilia si contrappone una Londra in cui l’individuo è totalmente libero di manifestare e realizzare se stesso.

All’ombra dei fiori di Jacaranda regala il godibile piacere di una lettura sospesa tra la fiaba e la realtà. Arabella è una donna moderna, ma nello stesso tempo portavoce del sogno ancestrale del principe azzurro. La sua forza come personaggio è la profonda consapevolezza delle proprie scelte, la lucidità con cui guarda ai sogni propri e altrui, la lungimiranza con cui si confronta con le esperienze esistenziali e ne trae insegnamenti e moniti. Un personaggio che si ama da subito, con cui scatta immediata l’empatia, destinata a essere percepita immantinente come una amica di vecchia data e che con il suo dolce e sereno sorriso si accomoda lì dove ogni lettore ospita le figure letterarie che più parlano al proprio cuore per non dimenticarle più.

All’ombra dei fiori di Jacaranda
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