Nuvoleggere è il primo Festival della letteratura disegnata che si svolge a Santa Margherita Ligure nella splendida cornice di Villa Durazzo a partire da oggi fino al 12 aprile.

Tra gli ospiti Igort, Silver, Stefano Disegni, Tuono Pettinato, Enrico Macchiavello, Ivo Milazzo, Leila Marzocchi, Sara Colaone e molti altri.

Per festeggiare il cinquantenario della sua creazione, Nuvoleggere dedicherà un incontro a Cattivik: domenica 12 aprile alle 18, con Silver e Ferruccio Geromini.

Da amante dei Festival e di ogni manifestazione letteraria, che permetta ai lettori di incontrare il mondo editoriale nelle sue molteplici vesti, sono in compagnia del direttore artistico di Nuvoleggere, Michele Vaccari per scoprire e sapere qualcosa in più sull’evento, a cui auguro lunga e brillante vita.

Perché nasce Nuvoleggere, il primo festival della letteratura disegnata? e perché a Santa Margherita Ligure?

Lavoro da alcuni anni nell’editoria e l’idea di Nuvoleggere è nata dalla volontà del comune di Santa Margherita Ligure che mi ha incaricato di organizzare qualcosa di innovativo che potesse inserirsi nel solco della tradizione culturale del Tigullio. Il pensiero, immediatamente, è andato al fumetto. Rapalloonia, i fumettisti Disney e Bonelli: gli esempi di come la nona arte sul territorio del Golfo avesse trovato casa negli anni passati erano davanti agli occhi di chiunque. Sarebbe stato inutile, se non controproducente, pensare a un festival, un evento in generale, che tentasse di essere una brutta copia di queste manifestazioni così ben immaginate, da professionisti storici del settore, così saldamente radicate nell’immaginario emozionale di tutti gli appassionati del genere. L’idea è stata quella di offrire uno spazio di confronto nuovo, in un luogo che potesse contrastare con la classica location da fiera del fumetto, un luogo che gli restituisse la nobiltà che merita. Ecco perché Villa Durazzo, un luogo esclusivo da favola, ci è sembrato il posto giusto dove far nascere questa nuova occasione culturale. Inoltre, avevamo bisogno di uscire dai canoni del megaraduno tra nerd. Se da un lato questo ha sempre garantito uno zoccolo duro di lettori, dall’altro ha chiuso la possibilità al resto del mondo culturale di pensare al fumetto come qualcosa di assolutamente paragonabile alla produzione d’autore cinematografica o letteraria più blasonata nei contesti istituzionali. L’obiettivo era, ed è, che il fumetto possa finalmente essere equiparato a qualsiasi altra forma d’espressione artistica, riconoscendo agli ospiti lo status di lavoratori e di professionisti di primissimo piano. Prima che degli artisti, persone che hanno faticato in concreto per raggiungere i loro obiettivi, per cui la strada non ha conosciuto discese o scorciatoie, e dove, soprattutto, il risultato in termini di fama non era per niente scontato, vista la poca attenzione che i media hanno verso le penne migliori dell’ambito. Abbiamo quindi liberato il campo da tutto ciò che col fumetto avesse poco a che fare per non confondere le idee, per non mischiare le carte, per non cercare di avere a tutti i costi il pienone grazie a tornei, incontri tra gruppi fandom, appassionati di action figure etc: grazie al successo editoriale delle ultime pubblicazioni nazionali note a tutti, ci siamo presi il rischio di dedicarci completamente alla storie a vignette, ai suoi creatori, provando ad alimentare un dibattito, una conoscenza, se vuoi più tecnica, più adulta, meno improntata sul classico connubio fumetto-ragazzi. Il tentativo di Nuvoleggere è questo: non a caso il sottotitolo è un omaggio a Hugo Pratt, la letteratura disegnata. Credo che la graphic novel, come la striscia negli anni ’70, possano rappresentare un traguardo, anche politico, che la modernità cartacea ha ottenuto inaspettatamente. In un mondo votato all’effimero al virtuale, alla morte della forma libro, il romanzo a disegni può salvare la bellezza dei volumi, delle pagine, il piacere di perdersi in una storia lasciandola lì sul comodino, senza bisogno di elettricità o altri mezzi, a raccontarci a ogni tratto cosa significhi disegnare, inventare intrecci, sacrificare tempo e salute fisica e mentale per vietare di crescere al nostro animo infantile, quello che ha ancora bisogno di avventure, di credere nei sogni, di vivere al di là del quotidiano che ci soffoca. Il fumetto è perfetto per offrire, metaforicamente, una soluzione alla crisi economica, essendo la dimostrazione vivente di come si possa stupire col visivo senza bisogno di effetti speciali costosi, incredibili, e fuori dalle logiche che il futuro ci sta già imponendo in termini di ottimizzazione dei costi.

cattivik

I miei complimenti per l’articolata e complessa consapevolezza che è dietro il progetto. Un plauso mi sembra vada anche al comune di Santa Margherita Ligure che in un’epoca buia come la nostra vuole provare a investire in eventi culturali.

Come non pensare anche a Charlie Hebdo nel momento in cui si parla di illustratori, disegni, racconti?

La letteratura disegnata, definizione che mi piace molto di più di Graphic Novel a cui non si sa mai che articolo premettere, ha sviluppato una particolare attenzione all’attualità e alla narrazione dei problemi che ci affliggono. Lo evinci anche tu o è solo una mia impressione? Potrebbe essere la forte carica di lettura della realtà che la letteratura disegnata ha fatto propria, una motivazione per un Festival ad ampio spettro come il vostro? Oppure al contrario vi piacerebbe rinchiudervi per tre giorni nel mondo favoloso e immaginifico che certi fumetti sanno creare?

Credo che la letteratura disegnata sia il presente cui bisogna avere il coraggio di credere senza pensare che sia il futuro. Se vogliamo rendere fruibile ogni ragionamento che ci sembra necessario per comprendere l’attualità, senza dubbio il mezzo grafico può coadiuvare una narrazione civile meglio della saggistica, che rappresenta ancora il punto di riferimento per ogni approfondimento di questo tipo, ma di sicuro non possiamo pensare che il lettore, bombardato com’è da possibilità di media differenti, non ricerchi un mezzo consono al contemporaneo che lo aiuti a capire determinate problematiche al di là delle strade già ampiamente battute. Si rischia di perdere la credibilità, se la voce che parla al di là delle pagine non ha una capacità folgorante di essere empatica. L’immagine è il verbo del nostro tempo, non si può continuare a combattere contro quello che è diventato un assioma di realtà a tutti gli effetti. Nuvoleggere vuole essere la finestra da cui guardare questa possibilità, incominciare a conoscerla, a farci l’abitudine. Non credo nei confini, e penso che sia solo un altro modo di manifestare le proprie paure per le forme nuove che le varie epoche, e i vari governi, hanno imposto come didascalia per fingere di proteggere la società. L’avventura proposta da un romanzo a vignette aiuta a fuggire dal consueto per raccontare le stesse cose che viviamo tutti i giorni, anche le peggiori, con una metafora più appetibile e facilmente assimilabile anche a chi di certe tematiche non vuole sentire nemmeno parlare.

Percorriamo un sentiero arduo, dove la narrazione è all’osso, e la fantasia viene chiamata a lavorare. Ma d’altra parte vivere, per noi, è porsi a confronto con un limite avendo ben presente il rischio di non superarlo. In questo caso il limite è riflettere, il rischio è che s’inneschi un meccanismo di difesa che spinga il lettore a rifiutare di cambiare la propria visione delle cose. Ma un evento come Nuvoleggere serve anche a questo: a far capire che dietro una narrazione visiva c’è una deviazione dalla prospettiva comune, un punto di vista che non cerca di accontentare tutti ma che tutti possono, se vogliono, far diventare il punto di partenza per trasformare il mondo com’è adesso nel mondo che vorremmo.

Mi hai fatto venire voglia di leggere!

Perché i lettori, e chi altri oltre i lettori?, dovrebbero venire a Santa Margherita Ligure dal 10 al 12 aprile? Con cosa li sorprenderete? Cosa non possono trovare altrove, che rende imperdibile il vostro appuntamento?

È meglio venire soli o accompagnati?

Troverete gli autori, potrete interagire con loro, avere accesso per due giorni alla loro bottega artigianale, scoprire come nasce un personaggio. A Nuvoleggere i protagonisti saranno i lettori i curiosi i neofiti e gli allasiinati di lunga data. Venire accompagnati, in famiglia, con la fidanzata: basta esserci perché questa prima edizione sia solo l’inizio.

Avete pensato anche a qualcosa per i bambini?

Abbiamo ideato un concorso “il mio supereroe” per i ragazzi delle scuole medie e un laboratorio di fumetto organizzato da genoa academy che si terrà domenica dalle 15 alle 16,30

Allora, Michele, per concludere invitaci ufficialmente al Primo Festival della letteratura disegnata!

Lasciate la città i centri commerciali le domeniche all’ikea. Scegliete il mare la fantasia due pomeriggi a vignette. Nuvoleggere aspetta solo voi.

Chiacchierando con… Michele Vaccari, direttore artistico di Nuvoleggere