Non leggete “Il disordine delle cose” se…

IL DISORDINE DELLE COSE

di Silvia Pingitore

1- Non vi sentite minimamente indignati dalle ingiustizie del sistema italiano e pensate che tutto sommato le cose non vadano “poi così male”.

2- Non siete pentiti di aver frequentato un corso di laurea in scienze delle merendine.

3 – Trovate normale e magari anche auspicabile che un ottantanovenne continui a scegliere arbitrariamente i nostri capi del governo.

4 – Pensate che chi vada via dall’Italia sia un traditore.

5 – Non avete voglia di vedervi spiattellare in faccia equivoci e inganni che è bene restino celati per almeno un altro paio di generazioni.

6 – Vi siete lasciati convincere del fatto che se non avete un lavoro è colpa vostra. E ne frattempo vi siete fatti altri tre master e avete aperto una partiva iva regime dei minimi per continuare a sgobbare 11 ore al giorno in uno studio di architettura vincitore di appalti pubblici e gestito da un ex democristiano senza cravatta e coi figli (della vostra età) a Cambridge. Vi ritenete comunque molto fortunati.

7 – Trovate normale e magari anche auspicabile che il paese, il suo e il vostro futuro si fondino sull’eredità e non sul lavoro.

8 – Siete così carini e accomodanti, ma ciononostante…

9 – Avete qualche problema personale con uno qualsiasi di costoro: Oscar Wilde, Miranda July, Thomas Mann, Antonio Albanese, Alberto Sordi, Simone de Beauvoir, François de la Rochefoucauld, Fabio Volo, Ralph Waldo Emerson, Furio Zòccano (Carlo Verdone) nel film “Bianco Rosso e Verdone”, William Shakespeare, Corrado Guzzanti, Enzo Biagi, Anonimo finlandese, Vittorio Gassman nel film “C’eravamo tanto amati”, Anonimo italiano, Sophia Loren, Mark Twain, Nonna Petronilla, Dalida, Fëdor Dostoevskij, Paolo Di Paolo, John Lennon, Roald Dahl, Ligabue, Giorgio Faletti, Jean-Paul Sartre, Algernon Charles Swinburne, Biante di Priene,Theodor Adorno, Francisco Junior Bautista, Ludwig Wittgenstein.

Ad aprire i 41 capitoli ci sono le loro citazioni. Sì, Fabio Volo accanto a Oscar Wilde e sì, Corrado Guzzanti accanto a Shakespeare. Se l’idea vi fa orrore guardate altrove, ma non prima di aver letto il punto 10.

10 – Siete dei radical chic con la sciarpetta di viscosa, vi ho pescato. Fuori da qui.

Dieci Buoni Motivi per NON leggere “Il disordine delle cose”