Abyss, o l’impossibilità di scrivere una recensione

Robert aveva contaminato romanzo e filosofia, Platone e Verne, finendo così per credere alla verità di una finzione

Sono infinite le ragioni che rendono difficile per me scrivere su Abyss (Longanesi, 2014), quindi oltre a consigliarvi vivamente la lettura (e se vi riesce conoscere l’eclettico Simone Regazzoni, filosofo-pop e adesso anche visionario scrittore, oltre ad accanito spettatore di cinema americano e di serie tv) mi limiterò ad elencare i motivi fondamentali per cui non posso scrivere di Abyss.

Se parlare di un thriller è arduo, perché cammini su un filo sottilissimo, per non svelare troppi particolari che potrebbero rovinare la sorpresa a chi ti legge e non ha letto, tanto più il filo si assottiglia in Abyss, philothriller mozzafiato, in cui anche solo svelare il proprietario della maschera dell’antico dio egiziano Ra, confezionata con papiri, su cui erano stati scritti gli agrapha dogmata di Platone è dire troppo (e siamo appena alle prime pagine).

Non si possono neanche presentare i protagonisti del romanzo. Di Beatrix, una ex Navy Seal congedata con disonore, figura complessa su cui si gioca uno dei temi importanti di Abyss, quello della crudeltà e del limitare tra Bene e Male, non è il caso neppure di anticipare il cognome.

Perchè una volta che conosci la strada verso il tuo abisso interiore, sai come tornarci. Io posso uccidere, torturare o distruggere psicologicamente una persona, se le circostanze lo richiedono. Senza la minima esitazione o remora. Sai qual è la differenza tra quelli come me e i peggiori criminali della storia?”

Michael non disse nulla.

Le circostanze, e un po’ di fortuna.”

Di Michael, giovane professore dell’UCLA, modellato su Derrida, uno dei maestri di Regazzoni, si può solo dire che da filosofo si occupa degli agrapha dogmata platonici, scrivendo un libro, Le dottrine segrete di Platone, su cui si scagliano gli strali violenti della comunità accademica, che lo accusano di pura fantascienza. Le dottrine segrete di Platone attira sull’autore le attenzioni della National Security Agency, che lo invita a Fort Meade nel Maryland per un colloquio con Olivia Kaplan, capo del dipartimento ricerche avanzate per la sicurezza. Perchè Michael sia convocato, forse è meglio che ciascun lettore lo scopra da sé.

La NSA non è l’unica a essere interessata agli scritti segreti di Platone e di conseguenza alle teorie di Michael Price. Lo sono anche i misteriosi Guardiani e un gruppo ancora più misterioso e pericoloso, indicato con la sigla QR (che potrei sciogliervi, ma non lo ritengo opportuno!). Michael aiutato dalla bella Beatrix e dall’amico hacker Eddie, perché Abyss è anche la storia di una forte amicizia sulle orme delle riflessioni ciceroniane, ha un duplice progetto, sfuggire alle grinfie dei suoi nemici, che non hanno una chiara identità, e scoprire quali sono gli interessi che si nascondono dietro i testi platonici, e anche ritrovare la fidanzata Alex che nel frattempo è sparita.

Un viaggio rocambolesco, pieno di colpi di scena, inseguimenti e sparatorie, in cui la scrittura di Regazzoni non ha nulla da invidiare alle scene del cinema americano a cui è ispirata. Una scrittura visuale, velocissima pur nel dettaglio preciso, che sa però anche distendersi in dissertazioni e riflessioni, che nulla tolgono al ritmo narrativo ma lo sostanziano e alimentano.

Grande fascino la geografia del romanzo, sia quella fisica e reale come l’Alaska o Parigi con una gotica BNF, che quella sotterranea e immaginaria, dantesca e infernale, con reminiscenze dal Paradiso, su cui non è lecito soffermarsi, perché i luoghi sono parte dello svelamento del mistero legato agliagrapha dogmata.

Ed era come sognare e risvegliarsi conservando nell’animo il sentimento impresso dal sogno, ma senza la possibilità di richiamare alla mente la visione che era lì.

Abyss non si fa mancare nulla: dalla speculazione filosofica, sia testuale che ipertestuale (ricchissima e colta la bibliografia illustrata all’interno del romanzo, dagli studi egizi a quelli platonici, dal Corpus Hermeticum a Lovecraft e Verne), all’omaggio alla musica da Springsteen agli Spandau Ballet a Elton John, alla passione per il cinema citato e velato nei nomi dei personaggi o in piccoli dettagli (come la torta di ciliegia che appare in un momento saliente della narrazione, ispirata a Twin Peaks) oppure nei dialoghi.

Il lettore è inchiodato alla lettura, proprio come il protagonista del romanzo dinnanzi alle rivelazioni dell’agente dell’NSA.

Ma qualcosa lo inchiodava a quella sedia.

Il suo passato. E il desiderio di sapere la verità

Come ogni desiderio che si rispetti, anche per il lettore conoscere la verità di Abyss diventa ossessione, che è uno dei tanti temi sottesi alla narrazione.

Un azzardo grande, quello messo in gioco da Regazzoni, che come suoi riferimenti letterari cita Crichton ed Eco (quest’ultimo presente in una citazione nascosta nella stroncatura del libro di Michael Price), un disegno narrativo strabiliante, “mostruoso” (nell’accezione che piace al Regazzoni pop-filosofo), esorbitante.

Dopo Abyss trattare la filosofia in maniera romanzesca non sarà più come prima.

Sono convinto che si tratti di un racconto mitico. Non dobbiamo cedere alla sua fascinazione e prenderlo alla lettera. Uno dei rischi di chi lavora molto su questo genere di testi antichi è di rimanere così affascinati da essere inglobati nel loro universo e cominciare a credere che ciò che dicono sia vero in senso letterale

Postilla: potrei vantare come farina del mio sacco la ricognizione dei sottotesti presenti in Abyss, ma da lettrice onesta confesso che la maggior parte delle indicazioni di cui mi sono fatta dotta sono estrapolate dall’entusiastico incontro twitteriano con Regazzoni, organizzato da @twit_sophia con la collaborazione di @LibriLonganesi. Una personalità strabordante e lucida, quella di Regazzoni, che si è prestato con grandissima disponibilità e generosità intellettuale ispessendo e arricchendo la lettura di Abyss con un’infinità di suggestioni, estremamente pop.

Per sapere a cosa alludo con la formula pop, date un’occhiata al progetto di PopSophia e alla spiegazione di Simone Regazzoni a Rai Filosofia

Abyss
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