Elementi di alfabeto dei graffiti

La vita non è in ordine alfabetico (Einaudi, 2014) è un titolo antifrastico, perché Andrea Bajani nel giro brevissimo di racconti sospesi, pregni di atmosfera, cerca di mettere in ordine alfabetico il marasma della vita, o meglio delle vite di un pulviscolare e sempre diverso “tu”, che solo in un racconto prende il nome, non certo casuale, di Andrea. La prima parola di questo alfabeto sentimentale non poteva che essere la parola Amore, in un racconto che introduce al tema della paternità, che si ripresenta più volte nella lettura dei testi.

Spesso di una stessa lettera dell’alfabeto si presenta una coppia di racconti. Negli intricati sentimenti del rapporto di coppia Bajani concentra il suo lavorio semantico, che cristallizza e vaporizza emozioni e contrasti, aspettative e delusioni. Il “tu” di riferimento ondeggia tra il femminile e il maschile, ma sempre dalla parte del più debole o di quello che appare tale nell’ottica del narratore. Un elemento forte dei racconti è il soggettivismo. La rarefazione dei dati concreti, l’istantaneità del tempo o della percezione di esso, la limitatezza dello sguardo fisso su quel “tu” di riferimento sottolineano che non si indaga la realtà, ma il caleidoscopio scomposto e frammentario dei sentimenti più profondi. La parola è una trivella che scava e nello stesso tempo porta alla luce. Nel racconto Quindici l’autore svela il potere delle parole, la forza di una comunicazione che non è scambio, ma affermazione:

c’erano le sue parole in ostaggio, dentro di te, che si muovevano, si rivoltavano, non ti davano pace.

Non ci sono dialoghi in La vita non è in ordine alfabetico, e anche questo è un elemento che sottolinea la soggettività della narrazione. L’io narrante, che non narra se stesso, questo è il gioco finissimo del libro, si riflette nel “tu” senza contorni netti se non nell’uso morfologico dei pronomi. Non c’è distanza, io e tu combaciano, si mischiano, si sovrappongono.

Bajani cesella, plasma, fonde personaggi e parole, vicende e stati d’animo, per colarli incandescenti nella forma narrativa di ciò che vuole raccontare. Quello che viene fuori può essere paragonato alle creazioni di Cellini: perfette e dettagliate, minute e ricche. Un piccolo, prezioso capolavoro come La saliera di Francesco I.

La vita non è in ordine alfabetico
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