Dieci Buoni Motivi per NON leggere “L’origine della distanza”

di Francesca Scotti

Non leggete L’origine della distanza se:

  1. Soffrite di vertigini: vi sembrerà di passeggiare su un filo.
  2. Se non vi interessano gli incontri con altri mondi senza nessuna mediazione: si parte per il Giappone, senza conoscere la lingua e senza avere qualcuno che ci aspetta.
  3. Se amate follemente solo saghe familiari composte da almeno 120 personaggi: questa è quasi una novelette, compatta ed essenziale.
  4. Se non tollerate che si parli con la bocca piena: i personaggi spesso dialogano davanti a pesce crudo o spaghetti al dente.
  5. Se non vi appassionano i contrasti: è una storia fatta di pagine luminose e pagine scure.
  6. Se amate le scritture ampollose e abbondanti: troverete uno stile misurato, intimo.
  7. Se detestate dell’ebrezza dello smarrimento: vi perderete per poi ritrovarvi, qui o altrove.
  8. Se non vi piace sminuzzare la realtà per scoprire cosa si nasconde tra una piega e l’altra del giorno.
  9. Se non vi piace la copertina: la poetica di Kawori Inbe che ha scattato la fotografia è parte integrante del libro.
  10. Se pensate che il rosa sia un colore da femminucce: questo è un libro in fuga dagli stereotipi.
Dieci Buoni Motivi per NON leggere “L’origine della distanza”