Dieci motivi per NON seguire Abbiamo le prove

(anzi, undici, noi andiamo sempre un passo più in là)

di Violetta Bellocchio

1. Quando vi trovate in compagnia e volete dimostrare al vostro interlocutore quanto siete fighi e tranchant, amate lasciarvi andare a considerazioni del calibro di  «(x) è l’unica donna in questo paese che sa scrivere».

2. L’idea che nello stesso contenitore vengano ospitate scrittrici professioniste e scrittrici non professioniste vi sembra sciocca, sterile e degradante.

3. La pura esistenza di un piccolo progetto dove scrivono solo donne è sufficiente a farvi gridare QUESTA E’ DISCRIMINAZIONE AL CONTRARIO per ore e ore e ore.

4. Ogni volta che qualcuno pronuncia la parola «nonfiction» voi mettete mano alla rivoltella.

5. Non credete che per raccontare una storia realmente accaduta sia necessario anche saper scrivere, anzi, di tanto in tanto borbottate sì però sono bravi tutti così.

6. Per affezionarvi a un progetto – qualsiasi progetto – avete bisogno di trovarci sopra l’etichetta con scritto TUTTO QUESTO E’ POLITICO, oppure OPERAZIONE CULTURALE CERTIFICATA 100% PURA.

7. Condizione necessaria perché voi decidiate di leggere un testo – qualsiasi testo –  è ascoltare il parere di un intellettuale romano maschio eterosessuale di età compresa tra i 32 e i 40 anni.

8. Quando definite qualcosa «pornografia del dolore» vi sentite dieci volte più furbi di prima.

9. Considerate Violetta Bellocchio il simbolo di tutto quanto c’è di marcio nella società italiana contemporanea, e il fatto che di questa rivistina lei sia solo la fondatrice non vi smuove di un millimetro.

9/b. Corollario: avete letto una cosa che Violetta Bellocchio ha scritto dieci anni fa e il considerate inaccettabile il solo pensiero che lei abbia fondato una rivistina senza scriverci sopra più di una volta ogni tre mesi.

10. Parlare male di un’altra donna vi sembra un’ottima strategia di sopravvivenza. La migliore, in effetti.

Dieci Buoni Motivi per NON seguire “Abbiamo le prove”