DIECI BUONI MOTIVI PER NON LEGGERE L’ESTATE DI SGT. PEPPER
(autore George Martin, traduzione Paolo Somigli, prefazione di Stefano Bollani – La Lepre Edizioni, 2013)
di Paolo Somigli (traduttore del libro e direttore del mensile Chitarre)
1) Non fatelo. Una volta finito di leggerlo, sareste costretti a regalarlo a Natale a tutte le persone che avete vicino.
2) Non fatelo. Finireste per capire finalmente che i Beatles non hanno scritto soltanto… Imagine.
3) Non fatelo. Non c’è due senza tre.
4) Non fatelo. È scritto male e tradotto peggio. Parla di cose inutili e probabilmente dannose. E comunque rischierebbe di impedirvi di lavorare, di stare con la vostra ragazza, di avere una vita sociale: una volta iniziato, non riuscireste più a staccarvene. Extremely addictive.
5) Non fatelo. Vi verrebbe voglia di cantare e suonare la chitarra. O, peggio, la batteria.
6) Non fatelo. Potreste finire col domandarvi a chi avete prestato quel disco a suo tempo, e perché non ve l’ha mai restituito.
7) Non fatelo. Vi apparirebbe finalmente chiaro che “to play” is “to play”, cioè che “suonare” vuol dire “’giocare”. E il bambino che è in voi griderebbe vendetta.
8) Non fatelo. Una volta letto, non potreste fare a meno di rileggerlo. Ma questo non va bene: finireste per dimenticare gli altri libri della Lepre, che sono altrettanto belli.
9) Non fatelo. Scoprireste che i Beatles non erano affatto quelli buoni e gli Stones quelli cattivi.
10) E allora fatelo, se proprio non potete farne a meno. Ma non ve la prendete con me se poi per il resto della vostra vita vi verrà la pelle d’oca quando sentirete un disco dei Beatles. Uno qualsiasi.